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Artisti Manga e Anime : Go Nagai

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Messaggio  merlino Mer Ott 28, 2009 8:22 pm

Uno degli artisti più famosi del mondo dei Manga è Go Nagai , sotto la sua storia e la sua biografia , ha dato i natali a tutti quei cartoni degli anni 70 - 80 , Mazinga , Jeeg Robot D'acciaio etc...

Kiyoshi Nagai (永井豪, , Nagai Kiyoshi?), noto come Gō Nagai (Wajima, 6 settembre 1945) è un autore di fumetti e scrittore giapponese. Considerato uno dei più importanti mangaka di sempre, è autore di opere che hanno segnato la storia moderna del fumetto e ha portato due importanti innovazioni nei manga e negli anime giapponesi: nel 1968 con lo sdoganamento dell'erotismo nei manga destinati ai ragazzi con Harenchi Gakuen (Scuola senza pudore) e nel 1972 con l'introduzione dei mecha, enormi robot guidati da piloti posti al loro interno, con l'anime Mazinga Z (Majinga Zetto).

Gli esordi da mangaka
L'illustrazione di Lucifero all'Inferno, di Gustave Doré, che sarà l'ispirazione per Mao Dante e Devilman.

Inizia a lavorare nel mondo del fumetto nel 1965, collaborando con Shotaro Ishinomori, ma già nel 1967 crea Meakashi Porikiki, il suo primo manga. Nel 1970 fonda la Dynamic Production, per produrre e distribuire i suoi lavori, che col tempo si dotò di filiali in tutto il mondo (anche in Italia, vedi sotto).

Profondo innovatore in ogni campo del fumetto giapponese, con il manga Mao Dante inizia la sue esplorazione delle tematiche religiose e demoniache che si interrompe per la chiusura della rivista su cui era pubblicato. Da quanto dichiarato da Nagai stesso durante la Napoli Comicon 2007 fonte di ispirazione per Mao Dante (e successivamente) per Devilman fu una copia della Divina Commedia di Dante Alighieri illustrata da Gustave Doré, che aveva avuto modo di leggere durante l'infanzia.[1][2]


Dalla carta al video

Nagai allora crea, come soggetto per una serie TV sperimentale dedicata ad un pubblico più adulto, un "quasi remake" e nasce così Devilman (デビルマン, Debiruman?), forse la sua opera più famosa a livello mondiale. Per supportare la serie TV ne crea anche un manga, molto meno edulcorato (la serie TV infatti presenta richiami all'iconografia del supereroe occidentale). In tempi più recenti verranno realizzati due OAV che riprenderanno più fedelmente la prima parte del manga, in cui introduce situazioni ai limite dello splatter ed un finale apocalittico imprevedibile, soprattutto a quei tempi.

L'epopea dei super robot

Il 1972 è un anno importantissimo per Nagai, in cui crea Cutie Honey, che unisce le tematiche super-eroistiche con quelle erotiche che tanto gli stanno a cuore, e finalmente Mazinga Z, il primo cartone animato con protagonista un super robot controllato dall'interno da un essere umano. Di quest'opera furono pubblicate varie versioni a fumetti, la più importante delle quali è quella sceneggiata da Nagai e disegnata da Gosaku Ota, che segue fedelmente la trama della versione televisiva accentuandone la violenza e introducendo anche alcune innovazioni (tipo l'episodio in cui l'esercito del Dottor Hell conquista uno staterello africano). Inoltre, nel corso del fumetto e della serie televisiva viene introdotto il personaggio del Duca Gorgon, primo esponente del popolo di Mikenes che darà battaglia al successore di Mazinga Z, Il Grande Mazinga. Nel 1973 ha poi inizio la lunghissima epopea di Violence Jack, una serie in cui la penisola del Kantō (dove si trova Tokyo) viene isolata da un cataclisma e diventa teatro di selvagge lotte per la sopravvivenza, che Nagai interromperà e riprenderà ripetutamente, fino a completarla solo nel 1990. Tornando al Grande Mazinga, la sua serie televisiva del 1974 approfondirà ed estremizzerà le tematiche presenti in Mazinga Z: questa volta il pilota del mecha non è un ragazzino inesperto, ma un vero e proprio soldato addestrato al compito e che ha come unico scopo nella sua vita la sconfitta del popolo dei Micenei, che si presentano nelle mostruose fattezze di enormi mostri robotici con teste umane incastonate solitamente nel ventre. Sempre nel 1974, Nagai da di nuovo prova del suo genio e, assieme a Ken Ishikawa, inventa i "mecha componibili" con Space Robot (Getter Robot). Anche in questa serie ritorna la tematica del "nemico che viene dal passato", ovvero l'Impero dei Dinosauri, una razza di rettili umanoidi particolarmente intelligenti, rimasti in ibernazione per secoli e tornati a reclamare la Terra. Della serie TV vengono nuovamente create molte riduzioni a fumetti, la cui più importante è senza dubbio quella disegnata (e dopo i primi capitoli anche sceneggiata) da Ken Ishikawa, co-autore di Getter, che è continuata fino al 2006, anno della sua morte. Questa "riduzione" comunque risulta essere radicalmente diversa dalla versione televisiva, mantenendo solo i presupposti di base. Sempre del '74 è il fumetto Kekko Kamen (Maschera libidinosa), un'ennesima fusione di supereroi ed erotismo in cui la protagonista combatte il crimine vestita della sola maschera.

Nel 1975 viene prodotto il seguito di Space Robot, Jet Robot (Getter Robot G) e soprattutto di due serie molto amate in Italia, Jeeg robot d'acciaio (Kotetsu Jeeg) e Ufo Robot Goldrake (Ufo Robot Grendizer). Anche in questo caso ci sono innovazioni nei mecha: in Jeeg, il pilota si trasforma esso stesso nella testa del robot con una metamorfosi e le altre parti, agganciate magneticamente, vengono "sparate" da una piccola navetta volante, appunto chiamato Big Shooter. I nemici provengono di nuovo dal passato, per la precisione dall'antichità giapponese. In Goldrake, invece, il mecha può entrare o uscire da un vero e proprio disco volante che gli fa da armatura e da mezzo di trasporto nello spazio. I temi sono questa voltà più "classicamente" fantascientifici, con una vera e propria invasione aliena.

Goldrake ha avuto particolare fortuna in Europa, dove in alcuni stati (Francia e Italia) ha dato origine ad un vero e proprio fenomeno di costume, studiato perfino nelle facoltà di sociologia. In Italia, in particolare, Goldrake ha segnato ufficialmente l'ingresso degli anime nella programmazione televisiva. L'impatto che ebbe all'epoca fu molto forte, in quanto c'erano molte differenze, sia di tecnica d'animazione sia di tematiche, con le serie allora conosciute come i cartoni animati della Warner Bros o di Hanna e Barbera. Goldrake era veramente "un mondo a parte" in confronto ai suoi predecessori, tanto che la prima trasmissione sulla RAI fu preceduta da una breve introduzione. Famosissime divennero anche le sigle italiane, create da Vince Tempera. Inoltre Goldrake dimostra finalmente che molti dei personaggi di Nagai appartengono tutti allo stesso "universo narrativo": nella serie compare Koji Kabuto (in Italia lo si è rinominato Alcor), pilota di Mazinga Z, alla guida di un innovativo mezzo volante a forma di disco. In più, in seguito saranno prodotti numerosi film e OAV in cui i super robot di Nagai si uniranno per una causa comune, tra i quali Ufo Robot Goldrake contro il Grande Mazinga, Mazinga Z contro Devilman, Il Grande Mazinga contro Getter Robot e lo spettacolare team-up Ufo Robot Goldrake, Grande Mazinga e Getter Robot G contro il Dragosauro.

Nel 1976 Nagai collabora a due serie forse meno originali, ma che pure sono state trasmesse in Italia con un buon successo: Gakeen magnetico robot (Magne Robot Ga-Kin) e Gaiking (Daiku Maryu Gaiking). Proprio ad una disputa sui diritti di Gaiking si deve una violenta lite di Nagai con la Toei Animation, che fino a quel momento aveva prodotto tutte le sue serie, e la conseguente separazione.


La stagione dei remake

Da questo punto in poi la carriera di Nagai prende una piega curiosa: oltre a produrre nuove opere, si dedicherà in maniera quasi maniacale alla "riscrittura" delle opere che lo hanno reso celebre, spesso aiutato nei disegni da Ken Ishikawa e recentemente da Yu Kinutani, ma anche da altri autori. In questo modo verranno riletti Mazinga (God Mazinger, Z Mazinger, Mazinsaga), Devilman (Neo Devilman, Devillady, Amon - The Darkside of Devilman, Amon - The Apocalypse of Devilman, Strange Days - The Apocalypse of Devilman) e Cutie Honey (Cutie Honey a Go Go, Cutie Honey SEED). Oltre ai remake cartacei, produrrà anche molti remake e/o seguiti delle sue serie animate: Shin Cutie Honey (seguito della serie del 1972), Cutie Honey F, Re:Cutie Honey (entrambi remake), tre remake di Getter Robot (Change!! Getter Robot, gli Ultimi Giorni del Mondo, Neo Getter Robot contro Shin Getter Robot, Getter Robot re:model), due remake/spin-off di Mazinga Z e del Grande Mazinga, Mazinkaiser ed il successivo film Mazinkaiser contro il Generale Nero. Vi è anche la serie TV di Devil Lady, che tuttavia non segue il manga. Esiste infine una parodia umoristica super deformed, Il pazzo mondo di Go Nagai (del 1991), in cui compaiono tutti i personaggi delle sue serie più celebri


Stile e tematiche

Per quanto si può vedere in Devilman e in Mazinga Z, lo stile di Nagai è agli antipodi dell'eleganza: semplice eppure incline al grottesco, all'effetto splatter, all'eccessivo, eppure capace di realizzare tavole che hanno influenzato generazioni di disegnatori (ad esempio Kentaro Miura, che nel suo Berserk fa più di un omaggio alle tavole di Devilman). Insomma, uno stile completo, anche se di difficile assimilazione ed assolutamente non kawaii (carino).

Al di là dell'erotismo, le tematiche trattate da Nagai nei suoi manga e anime possono essere così schematizzate:

* Fiducia nella scienza, ma non completa: in molte sue opere la scienza è l'unica risorsa in grado di salvare gli esseri umani dai pericoli delle antiche civiltà che le assalgono. È la scienza che crea le nuove divinità mecha, salvifiche e spaventose allo stesso tempo, col potere di salvare il mondo ma anche di distruggerlo. Così come esistono scienziati scrupolosi e pacifici, allo stesso tempo spregevoli scienziati pazzi tramano per utilizzare le proprie conoscenze allo scopo di conquistare il mondo. Questa opposizione è rappresentata alla perfezione in Mazinga Z con la coppia di scienziati Dottor Inferno/Professor Kabuto.
* Ambiguità tra male e bene: i "cattivi" di Nagai non lo sono mai nel senso classico, monodimensionale come quello dei cartoon americani. Sono esseri che spesso hanno vissuto un destino spaventoso e che adesso vogliono vendicarsi sugli esseri umani, che hanno loro strappato il dominio della Terra. Sono di certo malevoli e crudeli, ma anche intelligenti e astuti. Inoltre, hanno una visione della vita diversa da quella moderna e sono anzi più vicini ad una visione ancestrale, barbara della vita: il più forte sopravvive ed ha ragione, tutto il resto è solo fumo negli occhi. Ma anche i buoni, soprattutto nei fumetti di Nagai, non lo sono certo nel senso dei prodi cavalieri medioevali: pur rispettando la via del Bushidō, spesso hanno psicologie disturbate che li rendono altrettanto spaventosi di coloro che devono combattere (si vedano, ad esempio, le personalità di Tetsuya Tsurugi del Grande Mazinga o quelle di Ryoma Nagare e Hayato Jin nel manga di Getter Robot). Perfino le "armi finali" dell'umanità, siano esse mecha o Devilmen, hanno tutte elementi sia di angeli che di demoni; non a caso, Nagai le indica col termine "majin", dove "ma" vuol dire "demone" e "jin" vuol dire "divinità".
* Fiducia nelle giovani generazioni: sempre, nell'universo di Nagai, sono i giovani e la loro mentalità più aperta che riescono ad avere ragione di spaventosi pericoli. Nati nella società tecnologica, si rapportano più facilmente con i mecha e capiscono più rapidamente la natura e le intenzioni del nemico, oltre a possedere la grande forza e l'indomabile volontà che Nagai vorrebbe fosse propria delle giovani generazioni. Viceversa, i nemici provengono quasi sempre dall'antichità, dal passato, ed hanno un aspetto "da vecchi", con lunghe barbe o lunghi capelli bianchi. Non capiscono il mondo moderno e vorrebbero distruggerlo, per riportare tutto a com'era quando loro dominavano il mondo. Per loro le tradizioni sono legge e sono "imprigionati" in una rigida architettura gerarchica che non prevede scalata sociale.
* Interesse nel mondo antico, sia giapponese che europeo: Nagai ha spesso dichiarato di nutrire molto interesse nella romanità antica e nelle civiltà che l'hanno ispirata. Gli omaggi in questo senso sono innumerevoli. In Mazinga Z il cattivo vive in un'isoletta greca ingombra di ruderi ellenici e comanda i mostri con una Verga di Rodi, simile ai bastoni del comando delle antiche civiltà. Nel Grande Mazinga i nemici sono i Mikenes, ovvero i Micenei, ed uno dei generali si chiama Yuri Cesar (da Giulio Cesare), inoltre i mostri umanoidi vestono come i gladiatori e hanno armi similari. In Jeeg, invece, i nemici si ispirano all'antico Giappone, con la regina che si chiama Himika come si chiamava Himiko un'antichissima sacerdotessa a capo del Regno Yamatai, antico nome di una zona del Giappone. Allo stesso modo i suoi soldati assomigliano alle statuette votive che si trovano nelle tombe dell'epoca, così come le Campane di Bronzo sono un oggetto cerimoniale molto diffuso nel periodo.

Go Nagai in Italia
Molte delle serie animate di Nai sono state trasmesse in Italia, benché in ordine diverso da quello giapponese e con adattamenti spesso discutibili (nomi cambiati, riferimenti tra serie eliminati ecc.). Il grande successo che riscossero produsse una veritiginosa impennata della produzione del merchandising relativo, spesso pirata e realizzato senza che in Giappone se ne sapesse nulla. Inoltre, Il grande Mazinga è stato il primo manga in assoluto ad essere pubblicato in Italia, dalla Fabbri Editori.

Nel 1995 aprì una succursale della Dynamic Production anche in Italia, la Dynamic Italia, che oltre alle opere di Nagai importò in Italia numerose serie a fumetti e anime, con una cura per la qualità, la traduzione e la fedeltà alla versione giapponese quasi maniacale. Nel 2003, a causa di dissapori interni e di un cambio di politica editoriale in Giappone, la Dynamic Italia chiuse ed il suo staff si divise tra Dynit, Shin Vision e d/visual. Quest'ultima è diretta emanazione della Dynamic Production giapponese. L'ultima sua apparizione in Italia è stata a Napoli, in occasione della fiera fumettistica Napoli Comicon 2007 -ove ha annunciato la realizzazione di una nuova Mazin-saga che avrebbe incluso anche un remake di Goldrake- per essere poi successivamente ospite, il 27 e il 30 aprile dello stesso anno, alle università La Sapienza di Roma e Ca' Foscari di Venezia.


Ultima modifica di Merlino il Lun Nov 16, 2009 3:20 pm - modificato 1 volta.
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Messaggio  PaolEtta Sab Ott 31, 2009 12:36 am

mamma mia... e chi andava a pensare che dietro a dei cartoni ci fosse tutto questo!

Ma vorrei fare una domanda: come mai sono proprio gli orientali ad avere questa passione per i cartoni e i manga?

Io adoravo Goldrake



Baci spaziali
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Messaggio  merlino Sab Ott 31, 2009 3:07 am

Vedi cara PaolEtta , il mondo dei manga trae origine dalla fine della seconda guerra Mondiale persa dai Giapponesi , con la perdita di una città come Hiroshima , i figli del sol levante hanno pensato bene che creare un loro modo di vedere la vita e uno stile proprio fosse doveroso e quindi crearono i manga , i fumetti cartacei , che poi col tempo divennero anime , i cartoni animati .
A te piace Goldrake quindi parleremo di lui


UFO Robot Goldrake (UFOロボグレンダイザー,, UFO Robot Grendizer,?, pron. UFO Robo Gurendaizā), è un anime televisivo di 74 episodi, prodotto dalla Toei Animation dal 1975 al 1977, e basato su un soggetto di Gō Nagai, già autore dell'omonimo manga nel 1973. È stata la prima e, probabilmente, la più famosa serie mecha giapponese trasmessa in Italia, dove venne conosciuta, nell'adattamento trasmesso dal 1978 al 1980 sulla Rete 2, con il nome Atlas UFO Robot. Per dare un'idea del successo avuto all'epoca basti pensare che il 45 giri prodotto dalla Fonit Cetra con le sigle della prima serie, Ufo Robot/Shooting star (firmate con lo pseudonimo Actarus), ottenne addirittura il disco d'oro, superando il milione di copie vendute.[2]

La serie ebbe successo anche in Francia e nel mondo arabo, soprattutto in Egitto e Arabia Saudita. Ancora oggi, a distanza di decenni dalla sua trasmissione, è ricordata da migliaia di fan, soprattutto in Europa.

Atlas UFO Robot Grendizer è una serie anime cosiddetta Super Robot, prodotta dalla Toei Animation e ideata da Gō Nagai sulla base del suo omonimo manga, con il character design di Kazuo Komatsubara (ep. 1-48) e Shingo Araki (ep. 49-74), e le musiche di Shunsuke Kikuchi. I 74 episodi complessivi della serie furono trasmessi per la prima volta in Giappone dalla Fuji Television dal 5 ottobre 1975 al 27 febbraio 1977.

Il film pilota

Nel 1975 Gō Nagai aveva collaborato alla realizzazione di Uchū-enban daisensō (La grande battaglia dei dischi spaziali), un mediometraggio di circa 30 minuti uscito nei cinema in Giappone. Questo divenne poi il film pilota per lo sviluppo della serie televisiva e, in seguito, dalla sua trama vennero tratti gli ultimi tre episodi della stessa.

In Uchu-enban daisensō la caratterizzazione dei personaggi era diversa. Lo stesso robot, chiamato Gattiger e disegnato da Tadanao Tsuji, compariva solo brevemente alla fine ed era completamente diverso nel mecha design, lasciando quale vero protagonista il pilota, anch'egli differente nell'aspetto e nei colori della livrea rispetto al futuro Duke Fleed. La cabina di guida di Gattiger era molto simile a quella di Mazinga Z, e differenti erano anche i nemici. L'atmosfera country invece era già presente.[3]

Il passaggio dal cortometraggio all'anime televisivo avvenne anche per insistenza della Popy, ramo della Bandai, noto produttore di giocattoli e videogiochi giapponese. Fu sempre la Popy a chiedere a Nagai di disegnare, per l'anime, le gambe del robot più corte e tozze rispetto a quelle dei due Mazinga, in modo da facilitare il mantenimento della posizione eretta dei modellini.
La trilogia con Mazinga Z e Grande Mazinga

Per sfruttare il successo di pubblico incontrato dalle due precedenti serie create da Gō Nagai e prodotte dalla Toei, Mazinga Z e Grande Mazinga, il personaggio di Koji Kabuto (del tutto assente nel film pilota) venne appositamente inserito nella trama della nuova serie come trait d'union. Anche lo stile del robot e le sue fattezze furono modificate proprio per essere più in linea con lo stile dei mecha delle due precedenti serie di Nagai, in modo da far sì che Atlas UFO Robot Grendizer formasse con esse una trilogia, anche se, a differenza delle serie di Mazinger, fu concepito da subito come prodotto destinato anche ad un pubblico femminile (shōjo).[4]

Trama

Il protagonista della serie è il principe Duke Fleed, fuggito dopo una disperata resistenza a bordo di un avanzatissimo robot da battaglia, Goldrake (Grendizer) dalla sua stella natale Fleed in seguito all'attacco delle truppe del feroce Re Vega. Le Forze di Vega infatti sono solite assaltare i pianeti invadendoli ed annettendoli al loro impero.
Giunto sulla Terra Duke Fleed viene trovato morente dal dottor Procton (Genzo Umon), direttore dell'Istituto di ricerche spaziali, il quale lo accoglie e lo nasconde sotto le mentite spoglie di Actarus (Daisuke Umon), facendolo passare per il proprio figlio di ritorno da un lungo viaggio. Anche Goldrake con il suo disco spaziale (Spacer) viene nascosto all'interno dell'Istituto, nei cui sotterranei viene costruito una sorta di enorme hangar.

Circa otto anni dopo, continuando il loro progetto di invasione, anche le truppe di Vega giungono presso la Terra e, sotto la guida del comandante Hydargos (Blacky) e del feroce generale Gandal, ambiguo personaggio dotato di una metà maschile e di una femminile, stabiliscono una base sulla Luna. Actarus si troverà ad utilizzare nuovamente Goldrake per difendere il suo pianeta adottivo. Ad aiutarlo c'è il giovane Alcor (Koji Kabuto), il quale pilota un disco volante di sua progettazione e costruzione. I due oppongono una agguerrita resistenza, anche se a malapena riescono a rintuzzare i continui assalti degli invasori di Vega.

Durante i periodi di tregua, Actarus vive e lavora nella fattoria di Rigel (Danbei Makiba) e dei suoi due figli, Mizar (Goro Makiba) e Venusia (Hikaru Makiba), innamorata di lui e inizialmente all'oscuro, come chiunque, della sua identità reale. Nel corso di un'importante battaglia, nella quale il disco di Alcor verrà distrutto e il comandante Hydargos perderà la vita, Venusia viene a conoscenza dell'identità segreta di Actarus, ma durante un attacco di Vega rimarrà ferita gravemente: Actarus riuscirà a salvarla con una trasfusione del suo sangue alieno, dandole la forza di sopravvivere, al punto che Venusia deciderà di combattere al suo fianco. Ciò sarà reso possibile dal programma di potenziamento di Goldrake messo a punto dal dottor Procton, e che vedrà assegnare a Venusia il "Delfino Spaziale" (Marine Spacer), mezzo in grado di condurre il Goldrake anche al di sotto della superficie dell'acqua.
Anche Alcor entrerà presto in possesso di un nuovo mezzo battezzato "Goldrake 2" (Double Spacer, appare nell'episodio "Il terremoto misterioso"), grazie al quale Goldrake potrà volare più agilmente rispetto al proprio disco Spacer.

Dopo la sua morte, Hydargos viene sostituito dal ministro Zuril, uomo audace e di grande cultura scientifica, nonché grande stratega. Questi, si contrapporrà al comandante Gandal: i due finiranno, di sovente, per contrastarsi anziché cooperare, per brama di potere.

In seguito, farà la sua apparizione Maria (Maria Grace Fleed), la sorella di Actarus. Anche lei arriverà sulla Terra, salvata (ancora bambina) da un abitante del pianeta Fleed che la ha adottata come nipote. Costui morirà, ucciso dai soldati di Vega. In punto di morte, egli rivelerà tutto a Maria implorandola di dare man forte al Goldrake.
In seguito tuttavia, credendo di trovare in Actarus il suo acerrimo nemico, Maria ingaggia con lui una lotta all'ultimo sangue, finché un medaglione imperiale svela la verità: i due sono fratello e sorella, eredi della famiglia reale di Fleed. Da questo momento Maria, in battaglia, coadiuva il fratello con un nuovo mezzo, la "Trivella Spaziale" (Drill Spacer), in grado di far penetrare il Goldrake sottoterra.

La lotta prosegue a lungo e le forze di Vega subiscono numerose sconfitte, mentre il loro impero comincia a dissolversi. La Stella Vega, invasa dalla radioattività, finirà per diventare una stella morta e la Terra apparirà agli alieni come l'unica speranza per la sopravvivenza. Gli attacchi si faranno quindi sempre più decisi e disperati. Actarus e gli altri fronteggiano non solo con i propri mezzi, ma principalmente con il coraggio, la forza di gruppo e lo spirito di sacrificio, gli invasori che intanto sono sempre più impegnati anche in lotte interne per la supremazia al potere.

Intanto la guerra s'inasprisce. Da una parte perdono la vita i grandi amici d'infanzia di Maria e Actarus, dall'altra, condottieri come il figlio di Zuril, suscitando, in entrambe le parti, forti desideri di rivalsa.
Re Vega, nel tentativo di assicurarsi il buon esito della guerra, approfitta dell'amore che la figlia Rubina, ex promessa sposa di Actarus, ha per quest'ultimo, per cercare di attirarlo in una trappola. Actarus, catturato dal ministro Zuril (infatuato anch'egli di Rubina), l'accusa di averlo ingannato, ma la giovane principessa con un gesto estremo lo salva, finendo per morire fra le sue braccia. Il ministro Zuril morirà folgorato da Alcor.

Nel frattempo, la parte femminile del comandante Gandal ha un improvviso scrupolo di coscienza e, desiderosa di ottenere la pace con i terrestri, attenta alla vita del proprio re. Ma viene fermata e uccisa dalla sua metà maschile. In fin di vita e desideroso di riscattarsi con il suo re, Gandal morirà in un combattimento frontale con Goldrake.

Decidendo di passare al contrattacco, i compagni di Actarus partono alla volta della base lunare di Vega con una nuova astronave, il Cosmo Speciale. Nel corso del combattimento, re Vega, consapevole dell'imminente sconfitta, cercherà di schiantare la propria astronave sulla Terra, per innescarne la distruzione: Actarus riuscirà a fermarlo in tempo.

Terminata la guerra e precedentemente informati da Rubina che la loro patria natale Fleed sta tornando alla vita, Actarus e Maria decidono di tornarvi per ricostruire, assieme a coloro che scamparono all'invasione da parte di Vega, il regno perduto.
In un commosso commiato dal padre adottivo Procton e dagli amici più cari, Actarus e Maria decollano alla volta di Fleed.

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